martedì 21 dicembre 2010

Eternal Sonata: L'ultima melodia di Chopin

ATTENZIONE: TUTTO L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER
Definire Eternal Sonata è semplice, lo potrei fare in una sola parola: Melodia.
L'ultimo JRPG della poco nota Tri-Crescendo è passato abbastanza inosservato. Perchè? Beh, come ho scritto sopra, Eternal Sonata è una Melodia, lenta, dolce e malinconica. Parliamoci chiaro, il genere degli JRPG è costellato da imprese epiche, drammi adolescenziali, musiche pompose. Eternal Sonata no, Tri-Crescendo ha fatto una scelta azzardata e coraggiosa, creare un gioco sul più grande pianista mai esistito, Frédéric François Chopin un uomo che non riusciva a comunicare i suoi sentimenti se non attaverso il piano. Direi che Eternal Sonata, prima di essere un gioco, è uno scorcio nell'animo del pianista, tutti gli elementi fantastici della trama sono in realtà proiezioni delle sue esperienze vissute.
Oltre questo lato "realistico", Eternal Sonata propone una trama tutt'altro che banale, una trama lenta e delicata, come una melodia di Chopin. E' da notare come la musica influisca su ogni aspetto, dal gameplay al nome delle mosse, a quello dei personaggi e dei luoghi.
Altro merito di Eternal Sonata è il riuscire a mescolare vecchio e nuovo: sono un grande appassionato di JRPG, e non ho potuto fare a meno di notare la forte componente "esplorativa". Mi spiego meglio: più di metà del gioco lo passerete combattendo, l'altra metà guardando filmati, il che vuol dire che oltre ad una solida trama, il gioco ha anche un solido ed appagante sistema di combattimento che, a tratti, ricorda quanto visto in FFXIII(Mostri visibili sulla mappa)a tratti Rogue Galaxy(Combo, gameplay da "action"). Dove sta il "vecchio" di Eternal Sonata? Sta nella mentalità, nella sua difficoltà (non lo consiglierei mai ad un neofita), nel farti fare ogni due passi un combattimento, ed a volte, diciamocelo, diventa snervante.
Un'altro punto a favore di Eternal Sonata va alle OST, originali e, sopratutto magnifiche.
Ho trovato invece deludente la morte di Claves: hanno fatto un errore comune a molti giochi, il voler rendere la scena commovente a tutti i costi, generando l'effetto contrario. Un vero peccato.
Da ricordare i combattimenti contro Falsetto ed il Conte Valzer, per bellezza di accompagnamento musicale e pathos.
Sarebbe stata gradita qualche missione secondaria, giusto per allungare il gioco, che una volta completata la storia offre ben poco; un dungeon segreto e la modalità Nuovo Gioco+.
Ho apprezzato oltremodo il finale, commovente ma non strappalacrime, che vede un Chopin ormai morto suonare il piano un'ultima volta, accompagnato dalla voce della sua amata. Di seguito la suddetta scena, giusto per rinfrescare la memoria e perchè no, commuoversi ancora una volta.

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